La Piattaforma di azione contiene circa 360 paragrafi e si apre con una dichiarazione politica con la quale i governi si impegnano ad attuarla, ponendo in evidenza alcuni aspetti particolari.
Il capitolo 1 assume la forma di una Dichiarazione di intenti e descrive la Piattaforma come un programma che traccia le linee da seguire per attribuire più potere alle donne, dando risalto alle questioni legate ai diritti umani, alla collaborazione con gli uomini e alla necessità di un'azione concertata e di un forte impegno.
Il capitolo successivo riguarda il Contesto mondiale. Descrive i mutamenti intervenuti nel decennio iniziato a Nairobi e i problemi e le sfide che restano da affrontare nel contesto di una più ampia situazione internazionale.
Il capitolo 3, Aree di crisi, elenca le 12 aree critiche d'azione in base alle quali è stato elaborato il capitolo 4, Obiettivi strategici e azioni.
Il capitolo Obiettivi strategici e azioni descrive in maniera particolareggiata le principali azioni approvate alla conferenza, che diversi organismi, tra cui i governi nazionali e le agenzie internazionali, sono chiamati ad intraprendere. Benché sia difficile riepilogare un documento così corposo e dettagliato, si fornisce qui di seguito una breve panoramica delle azioni concordate.
Parte A: Donne e povertà. Descrive la femminilizzazione della povertà e sollecita, tra l'altro, adeguati provvedimenti in materia di sicurezza sociale; l'integrazione di una prospettiva di parità tra i sessi nelle politiche economiche; nuove e maggiori risorse a favore delle donne in condizioni di povertà; l'attenuazione dell'impatto negativo provocato dai programmi di adeguamento strutturale; la tutela dei diritti delle donne migranti e di altri gruppi vulnerabili di donne.
Parte B: Istruzione e formazione delle donne. Chiede l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nel campo dell'istruzione; l'accesso universale all'istruzione primaria; lo sradicamento dell'analfabetismo tra le donne; un migliore accesso alla formazione e alla riqualificazione professionale; lo stanziamento di risorse adeguate per migliorare la qualità dell'istruzione delle donne.
Parte C: Donne e salute. Questa parte consolida e sviluppa le conclusioni della conferenza del Cairo sulla popolazione e lo sviluppo e richiama l'attenzione sui diritti fondamentali delle donne ad avere il controllo e a decidere liberamente circa la propria sessualità e la propria vita riproduttiva. Chiede la diffusione di informazioni sulla salute e l'assistenza sanitaria, nonché programmi sanitari di prevenzione sensibili ai problemi specifici delle donne.
Parte D: Violenza contro le donne. Definisce la violenza come "qualsiasi atto di violenza contro le donne che provoca, o potrebbe provocare, un danno fisico, sessuale o psicologico o una sofferenza alle donne". Sollecita misure atte a prevenire ed eliminare tali forme di violenza; la promozione della ricerca in materia di violenza; l'eliminazione della tratta delle donne.
Parte E: Donne e conflitti armati. Descrive le forme in cui i diritti fondamentali delle donne possono essere violati in situazioni di conflitto armato e chiede di: rafforzare il ruolo delle donne nella soluzione dei conflitti e nella promozione della pace; ridurre le spese militari; promuovere forme non violente di soluzione dei conflitti; fornire assistenza alle donne profughe.
Parte F: Donne ed economia. Descrive l'attuale situazione di ineguaglianza tra le donne e gli uomini e invita a: promuovere l'indipendenza economica e l'autonomia delle donne; agevolare l'accesso paritario delle donne alle risorse, all'occupazione, ai mercati e al commercio; fornire un sostegno particolare alle donne con basso reddito; eliminare tutte le forme di discriminazione sessuale sul lavoro; promuovere misure atte a facilitare la conciliazione delle responsabilità familiari e professionali; riconoscere il lavoro non retribuito.
Parte G: Donne, potere e processi decisionali. Chiede misure per assicurare alle donne "pieno e paritario accesso e partecipazione alle strutture di potere e ai processi decisionali", nonché programmi di formazione a ruoli dirigenziali.
Parte H: Meccanismi istituzionali per favorire il progresso delle donne. Chiede l'istituzione di meccanismi nazionali ai più alti livelli; l'integrazione del tema della parità tra i sessi in leggi, politiche e programmi; una migliore raccolta di dati disaggregati per sesso.
Parte I: Diritti fondamentali delle donne. Essenzialmente riafferma che i diritti delle donne sono diritti umani. Si richiama alla conferenza di Vienna sui diritti dell'uomo e sollecita l'attuazione dei trattati e degli accordi esistenti in materia di diritti umani, la non discriminazione nel diritto e nei fatti; misure atte a garantire che le donne conoscano e possano esercitare i loro diritti giuridici.
Parte J: Donne e media. Intende promuovere un'immagine equilibrata e non stereotipata delle donne nei media e una maggiore partecipazione e influenza delle donne che operano nel settore.
Parte K: Donne e ambiente. Richiama l'attenzione sul contributo essenziale delle donne allo sviluppo sostenibile e sollecita una partecipazione attiva delle donne ai processi decisionali relativi all'ambiente, nonché l'integrazione di una prospettiva di parità tra i sessi in tali politiche e programmi.
Parte L: Le bambine. Sottolinea la situazione svantaggiata delle bambine e sollecita l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione e degli atteggiamenti negativi nei confronti delle bambine all'interno della famiglia e nei riguardi dell'istruzione e della formazione, dell'eredità, della salute e della nutrizione e sul mercato del lavoro; chiede di sradicare la violenza nei confronti delle bambine e di migliorare la loro condizione.
Il capitolo 5 riguarda le Disposizioni istituzionali. Rileva che l'attuazione della Piattaforma è responsabilità primaria dei governi, ma anche altre istituzioni internazionali, come le stesse Nazioni Unite, nonché il settore pubblico, privato e non governativo, hanno un importante ruolo da svolgere. Chiede che sia rafforzato il mandato della Commissione sulla condizione delle donne e che venga creato, all'interno dell'ufficio del Segretario generale delle Nazioni Unite, un posto di alto livello per contribuire ad assicurare l'applicazione della Piattaforma.
Il capitolo 6 riguarda le Disposizioni finanziarie. Richiama l'attenzione sulla necessità di un impegno politico affinché vengano devolute le necessarie risorse a livello nazionale, regionale e internazionale.