COPENAGHEN CAPITALE EUROPEA
DELLA CULTURA PER IL 1996
Domenico Trulli
Roma, novembre 1996
"Splendida Copenaghen", capitale moderna che non ha dimenticato la sua storia, con i suoi antichi palazzi, le sue chiese, le sue torri, i suoi canali, le sue grandi arterie pedonali, le sue limpide piazze ed i suoi molti giardini pieni di fiori e di colori, ed il verde parco di Tivoli, uno dei più spettacolari Luna Park, da dove avviamo questa gradita visita della capitale europea della cultura per il 1996.
A due passi dal Tivoli, ricordato con piacere persino da Walt Disney, il Radhuspladen, ai limiti della città vecchia, nella cui piazza sorge il Radhus, il Municipio eretto alla fine del secolo scorso, con il famoso orologio astronomico di Jean Olsen e la svettante torre con guglia campanaria: siamo nel cuore di Copenaghen - alla lettera: "Città dei mercanti" - che ci mostra la sua storia schiudendoci le porte del Museo Nazionale, che raccoglie le memorie della civiltà danese dal tempo degli antichi Vichinghi al giorno d’oggi. Nei pressi: la Dantes Plads, Piazza Dante, con la statua di Beatrice sulla marmorea colonna imperiale, donata dalla città di Roma, che fronteggia il Ny Carlsberg Glyptotek con la sua preziosa raccolta di arte antica. Non lontano il maestoso Castello di Christiansborg, costruito sul luogo dove il vescovo Absalon fondò la fortezza, primo nucleo urbano, che a seguito di diversi incendi subì numerosi rifacimeti. Oggi questo edificio dallo stile eclettico, di forme rococò, che accoglie il Folketing, il Parlamento della Nazione, è meta di visite agli odierni scavi miranti ad individuare il primitivo baluardo cittadino. Alle spalle dello storico Castello, il Palazzo della Borsa, uno degli edifici rinascimentali più belli della città, e l’attiguo Mausoleo del Thorvaldsen, con le spoglie dell’artista vegliate dalle sue statue di classico stampo. Nell’imboccare la strada alberata per Rosemberg, attraversiamo lo Strget, la lunga arteria pedonale destinata alle abituali passeggiate ed allo shopping; oltrepassata la Trinitatis Kirke (chiesa della Trinità) con la rinascimentale "Torre rotonda", fatta costruire tutta in laterizio nel 1642 dal famoso re Cristiano IV, entriamo nel Kongens Have, il più antico parco di Copenaghen, in passato giardino del Re suddetto, ed accediamo al Castello di Rosenborg, attualmente sede di dipinti, arredi e tesori della famiglia reale nonchè dei Gioielli della Corona.
Altro "gioiello della corona" è il Museo Statale d’Arte, con i capolavori della pittura, dalla Deposizione del Mantegna ai Ritratti del Tintoretto e del Tiziano, dalle scene sacre di Rembrandt e di Rubens alle drammatiche tele di Munch ed alle esperienze cubiste di Picasso, Braque e di Gris.
E’ l’ora della Vagtparade, la cerimonia del cambio della guardia, ed essendo arrivati alla Fredriks Kirken, la solenne marmorea chiesa di Federico, modellata sulla romana S. Pietro, entriamo nella piazza ottagonale di Amalienborg (residenza reale eretta nel XXVII secolo) che è un complesso di quattro palazzi rococò, che si fronteggiano armoniosamente. Una piazza museo.
Prima di lasciare la capitale danese ci addentriamo nel Nyhavn, il canale su cui si affaccia il pittoresco borgo della città, antico regno di marinai e di mercanti; oggigiorno, mediante una operazione di risanamento e di ristrutturazione, le vecchie bettole sono divenuti ristoranti alla moda ed i capannoni e i depositi hanno ceduto il posto a confortevoli alberghi.
Nei paraggi di Nyhavn salpiamo adesso per Elsinore, verso il celebre maniero del principe Amleto, e costeggiando la Langelinie, la bella passeggiata lungo il Kastellet, avamposto a difesa del porto, salutiamo la rinomata sirenetta.
Addio "splendida Copenaghen" anzi, arrivederci!